Ogni piatto una storia
La cucina di Colle Tocci è un viaggio di (ri)scoperta.
Per chi viene nella Valle dell’Aniene è il luogo in cui ritrovare i sapori genuini e popolari della cucina delle nonne, quelli fatti di stagionalità, ingredienti semplici e gesti antichi.
Per chi ha fame di cultura
Per i viaggiatori, per tutti coloro che sono alla ricerca di autenticità, il ristorante di Colle Tocci è la chiave per conoscere ancora meglio questo territorio, usando il palato allo stesso modo in cui si utilizzano gli occhi per ammirare gli affreschi del Sacro Speco o le mani per toccare i maestosi faggi di Livata.
Per chi ha fame di cultura
Per i viaggiatori, per tutti coloro che sono alla ricerca di autenticità, il ristorante di Colle Tocci è la chiave per conoscere ancora meglio questo territorio, usando il palato allo stesso modo in cui si utilizzano gli occhi per ammirare gli affreschi del Sacro Speco o le mani per toccare i maestosi faggi di Livata.
Pasta fatta a mano
Gli strozzapreti sono l’emblema della cucina tipica di Subiaco.
Ma sono sicuramente in buona compagnia: fettuccine, gnocchi e gli antichi ‘ndremmappi sono le proposte per i primi piatti di Colle Tocci, conditi con ingredienti naturali forniti da aziende del territorio.
Tradizionali varietà di pasta fatta a mano che incontrano il passato e lo sposano con il presente.
Piatti tipici dei Simbruini
I piatti di carne, semplici e saporiti, sono il secondo più comune in una zona montana come la nostra: ottima le proposte di fegato e la versione sublacense della coratella, che qui anticamente veniva chiamato “fritto misto” ed è preparato con interiora di vitella condite con pomodoro.
Tutti i secondi sono accompagnati da un’intera gamma di prodotti dell’orto, sempre genuini e stagionali.
Si va dal cavolo nero (il cavujaccio) agli asparagi selvatici, dal fagiolo di Vallepietra (il tipico ciavattone della Valle dell’Aniene) ai ceci di Arcinazzo.
Piatti tipici dei Simbruini
I piatti di carne, semplici e saporiti, sono il secondo più comune in una zona montana come la nostra: ottima le proposte di fegato e la versione sublacense della coratella, che qui anticamente veniva chiamato “fritto misto” ed è preparato con interiora di vitella condite con pomodoro.
Tutti i secondi sono accompagnati da un’intera gamma di prodotti dell’orto, sempre genuini e stagionali.
Si va dal cavolo nero (il cavujaccio) agli asparagi selvatici, dal fagiolo di Vallepietra (il tipico ciavattone della Valle dell’Aniene) ai ceci di Arcinazzo.